puntualizzazioni (2)

Ecco cosa ci aspettiamo, nel dettaglio, per il progetto del vostro lotto al ritorno dalle vacanze. Ricordo che ci vedremo il 7 gennaio alle 14.30 (dobbiamo ancora farci dare un’aula) e che il 12 e 13 io sarò a Guangzhou.

– due tavole piante/prospetti/sezioni in A2, scala 1:100 e 1:200. Consigliamo di stare sul 1:100 per chi ha edifici piccoli; e di destinguere il più possibile sulle due tavole anche le scale (una tavola al 200 e l’altra al 100, prevalentemente). Dovrete usare tutto lo spazio del foglio, incastrando bene i vari disegni (almeno una pianta, una sezione e un prospetto, di una porzione urbana, non solo del vostro progetto e basta). Se avrete molti livelli di pianta diversi, scegliete il più significativo, ed eventualmente fate uno schemino della sequenza di piani in un angolino della tavola.

Questi sono gli esempi (eccellenti, e al 200!) di vostri colleghi del secondo anno di due o tre anni fa che vi ho fatto vedere (tavole d’esame, ovviamente). Oltre alla qualità del disegno, potreste capire molte cose, nonostante il tema diverso, sull’uso dello spazio della tavola e il rapporto tra i vari pezzi del disegno, gli allineamenti, ecc. In particolare facico notare: la pianta continua finché c’è spazio, con strade marciapiedi e tutto il resto. Il prospetto è un prospetto urbano, così come la sezione. Questi due disegni in elevato si “appoggiano” sulla pianta, con vari accorgimenti. Non pretendiamo naturalmente che facciate un lavoro di questo livello, per ora. Ma iniziate a impostarlo nel modo migliore da subito.

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-una tavola A2 con l’assonometria (esplosa, sezionata, narrata…) del vostro progetto, secondo i criteri che avete già iniziato a sperimentare nell’esercizio di storia (vedi anche “Puntualizzazioni 1”)

– c’è poi un modello di lavoro che invece deve servire a progettare, quasi più delle tavole. Non deve essere bello, deve essere utile. Li abbiamo visti a più riprese, ma ve ne postiamo alcuni anche qui.

guardate qualche esempio degli studenti degli anni passati: anche qui, parliamo di oggetti che si sono evoluti nel tempo. Ci basterebbe una proposta coerente, anche se non rifinita. Come e più che per le case d’autore, un buon modello è un modello che seleziona le cose da dire, e vi aiuta a concettualizzarle, a disegnarle e a raccontarle. I modelli possono essere a scala diversa: 1:200 per descrivere l’inserimento del “frammento” nel tessuto, oppure 1:100/ 1:50 per articolare la forma costruita (ma includendo i muri, le facciate che limitano il vostro spazio e lo definiscono).

Un ultimo suggerimento pratico. Quando fate (e fateli) i contesti urbani nei modelli, è meglio iniziare da una porzione di suolo, ben disegnata e segnata (marciapiedi, alberini, muretti…) in rapporto allo spazio del vostro lotto. Se c’è una parete o un passo carrabile costruite la porzione che vi serve del muro, della facciata confinante… Ma non edificate degli scatoloni giganteschi (e piatti senza tetto) a fianco ai quali posizionare il vostro “topolino”.

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puntualizzando sulla consegna di progetto (1)

Cari tutti,

spero che vi siate goduti il Natale.

Per ricapitolare, ci aspettiamo che per il 7 gennaio voi arriviate con:

– tavole A2 (max 2) in scala 1:200 / 1:100 di piante prospetti e sezioni, SECONDO LE INDICAZIONI DATEVI IN AULA e altre che riprendiamo nel prossimo post (disegni allineati tra loro in proiezione, vettoriali e in scala di grigi, no sketchup, no foto, no rendering, al massimo piccoli schemi in assonometria di ricomposizione; piante come disegni base su cui appoggiare le altre parti; sezioni sempre comprendenti gli oggetti proiettati e non solo le linee di sezione, ecc. ecc.)

– tavola A2 assonometrica dell’edificio (in scala adeguata al formato di tavola e alla regia del disegno), comprendente lo scheletro (pilastri, solai, travi, scale, strutture della copertura) e gli elementi di involucro che possono essere “esplosi” traslandoli ortogonalmente al piano di giacitura. Non esplodete le finestre (maniglie vetri telai) ma attenetevi a pochi “strati” tendenzialmente due: strato esterno/rivestimento, strato interno (orditura/isolante..?) e infissi. Lo stesso dicasi per le coperture. Il disegno deve essere fatto ad autocad (importando ciò che serve da sketchup e riportandolo eventualmente (augurabilmente) su illustrator per post-produzione.

– modello nelle scale adeguate e secondo gli stessi principi, tecniche, logiche che state apprendendo per il modello del frammento d’autore, e con la differenza che questo/i modello/i servono per progettare, innanzitutto (repetita iuvant): quindi può/possono essere sporchi, tagliati, incollati, modificati… ecc. Di solito è bene fare modelli piccoli, e poi eventualmente rifarli un po’ più grandi.

(in più alla fine dovrete raccogliere le esercitazioni, ma è un lavoro soltanto cumulativo)

Nel tempo che ci separa dal nostro prossimo incontro del 07.01.16 usate il blog per scrivervi/ci, postare i progetti, fare domande. Io cercherò di rispondere il più possibile e di dare suggerimenti e correzioni on line. il vostro attivismo sarà apprezzato e valutato positivamente.

E buon Capodanno.

AA

 

Frammenti sparsi

i riferimenti on line della rassegna dei casi di cui abbiamo parlato e di molti altri che ci sembravano adeguati al nostro lavoro. L’esplorazione (documentata) è aperta… Ricordatevi sempre che lo studio dei progetti altrui non è un esercizio che si fa “all’inizio” per farsi venire un’idea, ma una pratica continua lungo lo sviluppo del vostro progetto.

(Dal sito dezeen.com, che con archdaily rappresenta uno dei termometri web più attivi ed esaustivi della produzione architettonica corrente – ma ce ne sono molti altri)

Wooden Houses by M3H Architecten

Wooden Houses in Amsterdam by M3H Architecten

House in Ishikiri by Tato Architects

House in Ishikiri by Tato Architects

Townhouse in Lisbon by ARX Portugal

Townhouse in Lisbon by ARX Portugal

House of 33 Years by Megumi Matsubara

House of 33 Years by Megumi Matsubara and Hiroi Ariyama

Slip House by Carl Turner Architects

“We’re sharing the house with the studio” – Carl Turner on Slip House


Church Walk by David Mikhail and Annalie Riches

Church Walk by David Mikhail and Annalie Riches


Light Walls House by mA-style architects

Light Walls House by mA-style Architects


Small House by Unemori Architects

Small House by Unemori Architects


Kiritoshi House by Sugawaradaisuke
http://www.dezeen.com/2013/09/02/kiritoshi-house-by-sugawaradaisuke/  (x il modellino)
Share House LT Josai by Naruse Inokuma Architects

Share House LT Josai by Naruse Inokuma Architects


Live Between Buildings by Mateusz Mastalski and Ole Robin Storjohann

Live Between Buildings by Mateusz Mastalski and Ole Robin Storjohann


Binh Thanh House by Vo Trong Nghia and Sanuki + Nishizawa

Binh Thanh House by Vo Trong Nghia and Sanuki + Nishizawa


House in Mechelen by Areal Architecten

Town house EM by Areal Architecten


Housing Elandsstraat by Bastiaan Jongerius Architecten


Joyce and Jeroen renovation by Personal Architecture

Joyce & Jeroen House renovation by Personal Architecture

 

HOUSE House by Andrew Maynard Architects

HOUSE House by Andrew Maynard Architects


Tinshed by Raffaello Rosselli

Tinshed by Raffaello Rosselli


The Nest by a21studio


Nowhere but Sajima by Yasutaka Yoshimura Architects

Nowhere but Sajima by Yasutaka Yoshimura Architects


Cosgriff House by Christopher Polly


Slim House by alma-nac

Slim House extension by Alma-nac


Garden and House by Ryue Nishizawa


House T by Hiroyuki Shinozaki

House T by Hiroyuki Shinozaki Architects


House in Travessa do Patrocínio

House in Lisbon by Luís and Tiago Rebelo de Andrade and Manuel Cachão Tojal


Keret House by Jakub Szczesny

World’s narrowest house by Jakub Szczesny


Extension by Alison Brook Architects

Residential Extension by Alison Brooks Architects


Gallery House by Lekker Design

Gallery House by Lekker Design


Wardrobe in the Landscape by Enrico Scaramellini

Wardrobe in the Landscape by Enrico Scaramellini


Hidden House by Teatum+Teatum

Hidden House by Teatum+Teatum


Step House by Moussafir Architectes

Maison Escalier by Moussafir Architectes


House NA by Sou Fujimoto Architects

House NA by Sou Fujimoto Architects


DI-VA house by Tectoniques

DI-VA House by Tectoniques


Complex Le Lorrain by MDW Architecture

Le Lorrain by MDW Architecture

come consultare il PRG per il proprio lotto

Mentre lavorate sul vostro lotto (con disegni e modelli) vi lasciamo queste brevi istruzioni sulla consultaizone del PRG di Torino, in modo che possiate verificare lo stato normativo dell’area e utilizzarlo in modo critico (non necessariamente rispettandolo pedissequamente come abbiamo già detto) – ma anche che impariate a consultare il prg.

In coda troverete anche un riferimento al regolamento edilizio e alle norme di distanza.

———————————————–

Come faccio a scoprire le regole che normano il mio lotto di progetto?

Ovvero: se parto dalla carta tecnica, vado sulle tavole di piano… come arrivo alle norme di un punto preciso?

MI SERVONO:

Il Piano Regolatore Generale del Comune di Torino

http://www.comune.torino.it/geoportale/prg/cms/

le tavole del PRG in scala 1:5000

http://www.comune.torino.it/geoportale/prg/cms/tavole-di-piano/articolo-con-mappa.html

La legenda del PRG

http://www.comune.torino.it/geoportale/prg/cms/images/pdf/t01_5000/lege5000.pdf

Esempio: corso Regina 19 bis. La tavola di Piano è la 9B.

http://www.comune.torino.it/geoportale/prg/cms/images/pdf/tav.1_1_5000/f09bcor.pdf

il fabbricato è segnato in rosa intenso.

Dalla legenda risulta: “residenza R3”. R3 è un’AREA NORMATIVA.

Vado a vedere sulle NORME URBANISTICHE EDILIZIE DI ATTUAZIONE (NUEA) del PRG

http://www.comune.torino.it/geoportale/prg/cms/nuea.html

Ci sono molti documenti: io devo scoprire cosa vuol dire “R3”, che regola ha questa area normativa.

Vado al documento che mi dà le definizioni delle aree normative:

Zone e aree normative: Classificazione, regole e parametri di trasformazione [Titolo II (Artt. 8-18)]

http://www.comune.torino.it/geoportale/prg/cms/media/files/nuea/NUEA_2012/TITOLO_II.PDF

a pagina 2 trovo:

… “3 Area R3

12 Isolati residenziali a cortina edilizia verso spazio pubblico con limitata presenza di attività compatibili con la residenza.

13 La destinazione è residenziale (v. art.3 punto 1A). Al piano interrato, terreno e primo sono consentite le attività commerciali al dettaglio di cui all’art. 3 punti 4A1a e 4A1b1 nei limiti e nel rispetto di quanto disposto nell’allegato C, attività per la ristorazione e pubblici esercizi (v. art. 3 punto 4A2), attività, artigianali di servizio (v. art. 3 punto 4A3), studi professionali, agenzie bancarie, immobiliari, ecc. (v. art.3 punto 5A) ed a tutti i piani le attività ricettive (v. art.3 punto 2A).

14 I parametri di trasformazione urbanistici ed edilizi sono quelli della zona normativa di appartenenza. Le aree interne agli isolati, contestualmente a interventi di completamento, nuovo impianto e ristrutturazione urbanistica, devono essere liberate e riqualificate per formare spazi di verde privato. Contestualmente agli interventi di ristrutturazione edilizia e completamento è consentito il mantenimento dei bassi fabbricati a condizione che per le coperture degli stessi vengano adottate soluzioni esteticamente e ambientalmente migliorative. In presenza di residue capacità edificatorie dell’area, gli interventi di completamento, realizzabili solo su cortina, con mantenimento dei bassi fabbricati non possono eccedere il 10% della SLP ammissibile sul lotto, calcolata in base all’indice fondiario.

15 I parcheggi devono essere realizzati in sottosuolo; sono ammessi parcheggi in cortina edilizia con esclusione delle zone storico ambientali. “…

Ma non mi basta. Le aree normative, segnate in vari colori, sono comprese in zone normative, che dividono la città in parti. Io devo trovare i “parametri di trasformazione della zona normativa di appartenenza”. Un’area normativa è segnata da un colore/retino, ed è grande come un isolato. Una zona normativa  contiene molte aree, ed è grande come un quartiere. Qual è la “zona normativa di appartenenza” di questa R3 di corso Regina 19 bis?

(pagina 15 dello stesso documento Zone e aree normative, definizione di zona normativa):

…”Art.9 – Zone normative: classificazione

1 Il territorio comunale è suddiviso in zone normative, distintamente individuate nella cartografia del P.R.G.

2 Le zone normative, in relazione alle caratteristiche morfologiche, all’epoca dell’impianto urbano e del tessuto

edilizio, agli obiettivi di modificazione o di conservazione contenuti nel piano forniscono i parametri di trasformazione urbanistici ed edilizi.

Si articolano in:

1. Zona urbana centrale storica

2. Zone urbane storico ambientali

3. Zone urbane consolidate residenziali miste

4. Zone a verde privato con preesistenze edilizie (parte piana)

5. Zone urbane consolidate per attività produttive

6. Zone consolidate collinari

7. Zone a verde privato con preesistenze edilizie (parte collinare)

8. Zone boscate

9. Zone urbane di trasformazione

3 Sulle tavole di piano in scala 1:5000 sono riportati gli indici di edificabilità fondiaria delle zone urbane consolidate residenziali miste e delle zone consolidate collinari.

Le zone di trasformazione sono contraddistinte da un numero che rimanda alla scheda normativa.”…

Le zone normative sono segnate in vari modi, ma quelle della città consolidata (1, 2, 3) sono segnate con dei perimetri. La legenda del PRG mi dice per ogni perimetro in che zona normativa mi trovo.

In questo caso mi trovo in una Zona Urbana Storica Ambientale (ZUSA). Il PRG individua 30 ZUSA, che coincidono con 30 quartieri della città:

Circoscrizione 1 BuonPastore (4), S.Secondo (3), Crocetta/S.Teresina (11)
Circoscrizione 2
Circoscrizione 3 Borgo S.Paolo (22)
Circoscrizione 4 Cit Turin (12), Campidoglio (17), S.Donato (6), Cibrario (13)
Circoscrizione 5 V.Giachino (20), Madonna di Campagna (26), Lucento (19)
Circoscrizione 6 Regio Parco/Maddalene (21), Bertolla (28)
Montebianco/Monterosa/Barriera Milano (27)
Circoscrizione 7 Borgodora (7), Aurora (25), Valdocco (9) Cuneo (23), RegioParco/Catania (24), Madonna del Pilone (8), Vanchiglia (1), Vanchiglietta (18)
Circoscrizione 8 S.Salvario (2), Borgo Po/Gran Madre (5), Borgo Po/Moncalvo (16),
San Salvario Sud, (10), Crimea (15), Barriera di Casale (14), Cavoretto (29)
Circoscrizione 9
Circoscrizione 10 Borgata Mirafiori (30)

In questo caso siamo a Vanchiglia: ZUSA (I).

(Se volete vedere i limiti amministrativi dei quartieri, considerate le zone statistiche a p. 3 di questo documento http://www.comune.torino.it/statistica/osservatorio/annuario/2002/pdf/03_Territorio.pdf)

Se vado alla pagina delle NUEA http://www.comune.torino.it/geoportale/prg/cms/nuea.html trovo quattro tipi di tavole normative, due delle quali riguardano le ZUSA: tavola 1, zone I-III; tavola 2, zone IV-XXX.

A me serve la tavola 1

http://www.comune.torino.it/geoportale/prg/cms/media/files/nuea/NUEA_2012/TAVOLA_NORMATIVA_1.PDF

SONO ARRIVATO: qui trovo tutte le norme sulle costruzioni riferite al mio lotto in corso regina 19 bis, area R3, Zona Urbana Ambientale Storica (I, Vanchiglia). Qui troverò tutte le norme sulle distanze, le altezze massime, gli indici di copertura e di edificabilità, ecc.

——

APPENDICE:

Che cos’è una distanza per la norma urbanistica, a Torino?

http://www.comune.torino.it/regolamenti/302/302.htm#art16

Articolo 16 – Distanza tra le costruzioni (D), della costruzione dal confine (Dc), della costruzione dal ciglio o confine stradale (Ds)

1.   Le distanze di cui al titolo del presente articolo sono misurate in metri [m.] e riferite al filo di fabbricazione della costruzione.

2.   Il filo di fabbricazione, ai fini della presente norma, è dato dal perimetro esterno delle pareti della costruzione, o in loro mancanza, dei piani circoscritti alle strutture portanti verticali, con esclusione degli elementi decorativi, dei cornicioni, delle pensiline, dei balconi e delle altre analoghe opere, aggettanti per non più di 1,50 m; in caso di maggiore sporgenza la distanza è da misurarsi dall’estremità dell’aggetto; sono inclusi nel perimetro anzidetto i “bow window”, le logge e i loggiati, le verande, gli elementi portanti verticali in risalto, gli spazi porticati, i vani semiaperti di scale ed ascensori.

3.   La distanza tra:

a)   filo di fabbricazione di una costruzione e il filo di fabbricazione di un’altra costruzione frontistante (D), è rappresentata dalla lunghezza del segmento minimo ortogonale congiungente i due fili di fabbricazione;

b)   filo di fabbricazione di una costruzione e il confine della proprietà (Dc), è rappresentato dalla lunghezza del segmento minimo congiungente il filo di fabbricazione della costruzione e il confine di proprietà antistante;

c)   filo di fabbricazione di una costruzione e una strada (Ds), è rappresentata dalla lunghezza del segmento minimo congiungente il filo di fabbricazione della costruzione ed il confine di una strada o, in assenza di questo, il ciglio di una strada.
Ai fini della misurazione della distanza di cui alla precedente lettera a) non sono considerate costruzioni i bassi fabbricati come definiti nel P.R.G..
Non è in ogni caso consentita la formazione di intercapedini scoperte di larghezza inferiore a metri 3,00.